Il problema dell’energia elettrica in camper è forse il più complesso da affrontare. Tuttavia, la tecnologia ha fatto passi da gigante in questo settore, ed oggi possiamo tranquillamente affrontare il problema dell’autonomia energetica senza grandi preoccupazioni, potendo scegliere fra svariate soluzioni gli accessori più adatti alle nostre esigenze. Il vero problema semmai è un altro:riuscire a capire prima dell’acquisto di tali accessori quale sarà il nostro fabbisogno quotidiano di elettricità. Questo passo è fondamentale.
E’ necessario un attento studio preliminare, onde evitare l’acquisto di accessori obsoleti o inadatti alle nostre esigenze.
Prima di tutto bisogna distinguere la batteria motore dalla batteria dei servizi: ogni camper dispone di entrambe la batterie, la prima utilizzata per l’accensione del motore, dei fari, etc (così come quella di una comune autovettura), la seconda consiste invece nel serbatoio energetico di base per tutte le utenze elettriche della cellula abitativa.
Come ricaricare la batteria servizi, in modo che possa sempre garantire il funzionamento di tutti i dispositivi a bordo. E’ ovvio che, prima di scegliere quali e quanti accessori acquistare per ricaricare la batteria servizi (pannelli solari, pila a combustibile, generatori etc), dovremo conoscere il consumo energetico di tali dispositivi. Vediamo i più comuni, considerando che una batteria servizi ha in genere una capacità di circa 80-100 Ah (Ampere-ora).
Faretto alogeno da 20W: consuma circa 2 Ah. Ipotizzando 5 ore di utilizzo quotidiano, otterremo 10 Ah di consumo. In alternativa potremo utilizzare luci al neon, che a parità di consumi offrono un’intensità luminosa di gran lunga maggiore. Oppure possiamo sfruttare le luci a Led, ormai sempre più diffuse, che a parità di intensità luminosa, consumano fino all’80% in meno di un normale faretto alogeno.
Pompa dell’acqua: circa 2,5 Ah. Ipotizziamo in media un’ora abbondante di funzionamento al giorno, otterremo un consumo giornaliero di 2,5-3 Ah.
Tv Lcd 15″ con antenna tradizionale: circa 2-2,5 Ah.
Notebook 15″: in media 3-3,5 Ah (il consumo dei computer varia molto in base al tipo di utilizzo: ad esempio, navigare in internet richiede meno energia rispetto a quella richiesta per un videogioco).
Ventola oblò (utilissima d’estate): circa 2 Ah.
Stufe e boiler.
Se disponiamo di una stufa Truma , non dovremo preoccuparci del consumo elettrico, se non quando è attiva la termoventilazione (che non assorbe più di 1 Ah). Stufe come la Truma C (Combi) o i riscaldatori a gasolio Webasto, dispositivi che richiedono notevoli quantità di energia elettrica. Il problema si pone d’inverno, quando tali dispositivi rimangono in funzione per molte ore al giorno.
Riguardo la Truma Combi, che assolve la duplice funzione di stufa e di boiler (per scaldare l’acqua), il consumo ammonta a circa 1,2 Ah. Ciò significa che ipotizzando un utilizzo di 10 ore al giorno d’inverno, dovremo considerare un consumo giornaliero di 12 Ah.
I riscaldatori Webasto hanno in media un consumo di 1,5 Ah.
I consumi del boiler sono invece trascurabili.
Naturalmente, il fabbisogno energetico dipenderà non solo dal dispositivo montato, ma anche da una serie di altri fattori, quali la temperatura interna richiesta, la coibentazione della cellula, le ore di permanenza a bordo, etc..
Dobbiamo poi considerare che molti apparecchi non potranno funzionare con la corrente a 12V della batteria servizi. Dovremo quindi installare un inverter, per la trasformazione della tensione da 12v a 220v: tali inverter aumenteranno, seppur di poco, il consumo base dell’apparecchio ad essi collegato.
Questa panoramica potrà darvi una prima idea. Tuttavia, non dobbiamo pensare che sia sufficiente fare addizioni e sottrazioni per capire quanta autonomia è in grado di offrire una batteria servizi.